5 Opere, Roberto Bolle and Friends, Verdi Opera Night: il 96° Arena di Verona Opera Festival è stato presentato a Roma e promette una calda estate nell'Arena.
”È un piacere presentare qui oggi il nostro Festival d’opera, riprendendo una tradizione che si era interrotta. Lo facciamo perché voglio dare una dimensione sempre più internazionale alla nostra città ma anche al nostro gioiello che è l’Arena”: il Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina mette subito in chiaro le ambizioni della rassegna (in scena dal 22 giugno al 1 settembre) durante la presentazione nella sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.
Cecilia Gasdia, il debutto
Grandi aspettative e grandi numeri per Verona, una delle eccellenze della lirica che si appresta ad accogliere un pubblico di turisti ed appassionati da ogni angolo del mondo nel suo splendido anfiteatro romano.
Il nuovo Sovrintendente Cecilia Gasdia (qui la sua recenste intervista di Teatro.it ), nominata dopo l'uscita dal commissariamento ed ereditando parzialmente la programmazione della scorsa edizione, propone subito una stagione prestigiosa insieme con la valorizzazione delle risorse esistenti, a cominciare da un corpo di ballo molto presente in cartellone, sin dalla coreografia dell'Aida di Vladimir Vasiliev che prevede oltre 50 ballerini.
In programma nel Festival lirico 2018 troviamo dunque quattro titoli di grande impatto come ”Carmen”, “Aida”, “Turandot” e “Nabucco”, oltre a quel gioiello di opera buffa de Il Barbiere di Siviglia ed alle due serate speciali ”Roberto Bolle and Friends” e ”Verdi Opera Night”.
La Gasdia sottolinea come il cast sia stato scelto da lei personalmente, con il 30% degli interpreti al debutto in Arena, formando un giusto mix fra giovani promesse e artisti affermati.
Daniel Oren, triplo impegno
Al Maestro Daniel Oren, presente a Verona dal 1984, sono state affidate Aida, Turandot ed Il Barbiere di Siviglia, un vero specialista insomma del particolare ambiente veronese, ormai esperto nella speciale arte del tenere insieme orchestra, coro e artisti che fra loro distano anche decine di metri.
Il 22 giugno si comincia con ”Carmen”, che il regista argentino Hugo de Ana, curandone anche scene e costumi, leggerà in maniera diversa rispetto alla pesante eredità di Zeffirelli, esaltando la donna andalusa e costruendo un’arena dentro l’Arena, Plaza de Toros dentro Verona, con chiari colori e simboli dell'eterno dualismo della passione e della morte, ed un'ambientazione negli anni '30 per evocare il desiderio rivoluzionario di libertà che contraddistingue la protagonista.
Per ogni altro dettaglio dell'intera stagione vai sulla pagina dell'Arena di Verona Opera Festival
LEGGI QUI: l’intervista a Cecilia Gasdia